DOVE SI PARLA DI...

cucina, gatti, casa, e mille altre cose...ricette (dolci e un po' di salato), ma anche di gatti, libri, natura e tanto altro.


sabato 26 settembre 2015

Psyco (il gatto, non il film)

Oggi vi racconto la storia di Psyco.



Psyco arriva nientepopòdimenoche da Lampedusa! Quest'estate mia nipote vi si è recata in ferie. Il 12 agosto mi arriva un messaggio preoccupante: "Ho trovato un souvenir per te", con allegata foto di un gattino. Io ho pensato naturalmente a una battuta (ah ah ah ah) e invece... In una piovosissima giornata (peraltro rarissime a Lampedusa) ha sentito uno straziante miagolio in una stradina e ha trovato questo microgatto bagnato fradicio. Poteva lasciarlo lì? Certo che no, tanto poi ci pensa la zia Lidia. E così il fortunato vincitore del premio "Turista per sempre" 2015, il 16 agosto si fa un viaggetto in aereo per atterrare nelle umide e zanzarose lande alessandrine.
In realtà la nipote, che nel frattempo si era già affezionata alla bestiola, aveva deciso di tenerlo ma i suoi due gatti non l'hanno presa molto bene. Naturalmente io, per esperienza, sapevo che ci sarebbe voluto ben più che qualche giorno perché si abituassero, ma cuore di mamma non ha retto al disagio e così, come previsto, la nostra famiglia si è allargata.
Ovviamente anche i miei gatti non l'hanno presa benissimo, ma per fortuna, siccome era arrivata da poco la Luli, tutto sommato l'hanno "digerito" un po' più in fretta. Pensavo che tra tutti la Luli, che era arrivata da pochissimo, sarebbe stata la più disponibile, invece i primi giorni sono stati problematici.
Per fortuna è bastato poco perché si rendesse conto che quel cosino sarebbe stato un valido compagno di giochi e ora vanno d'accordissimo.
Vi chiederete perché quel nome. Ebbene: i primi giorni era davvero un po' schizzatino, aggrediva dando morsi molto nervosi, proprio da psicopatico. Per fortuna quel brutto vizio gli è passato, ora è tenerissimo e dolcissimo. Ma miagola tantissimo, in modo lagnoso, e quindi ci sembrava che questo nome che gli avevamo affibbiato i primi giorni fosse ancora piuttosto calzante.

 
 
 
Qui in uno dei primi "incontri ravvicinati" con Strudel
 
 
 
E qui dopo una sessione di gioco con la Luli, un po' di nannina.
 
 
 
E comunque, tutto il post è stato scritto con lui in braccio mentre ciuccia la mia maglietta. Non vi dico di notte, praticamente potrei partecipare al concorso "miss maglietta bagnata"!



martedì 22 settembre 2015

Pancakes vegan



Da un paio di anni io e il Top siamo diventati vegani. Dopo ventitré anni da vegetariani era arrivato il momento di fare il gran passo. Pensavo di fare un post dove spiegare i perché e i percome, ma alla fine mi sembra inutile, vi basti sapere che l'abbiamo fatto per motivi etici. Se invece a qualcuno interessa approfondire, mi può contattare in privato e sarò ben lieta di dilungarmi in spiegazioni.
Devo dire che io nel mio piccolo non ho mai incontrato nessuno che si scagliasse contro le nostre scelte, anche se quasi sempre dobbiamo replicare a una gran serie di obiezioni. Quasi tutti per esempio ci dicono che "però un po' di carne serve". Mettiamola così: provate a prendere una piantina e mettetela in una stanza al buio e non annaffiatela mai: potete essere ben sicuri che nel giro di poco tempo la piantina morirà, non può sopravvivere perché per lei acqua e luce sono essenziali. Esistono milioni di vegani al mondo e, udite udite, mai nessuno è morto a causa di ciò, anzi. I miei esami del sangue sono perfetti e così quelli del Top e non abbiamo grossi problemi di salute. Direi che possiamo quindi affermare che la carne e i derivati animali non sono essenziali per l'uomo, altrimenti non saremmo più al mondo o saremmo molto deperiti.
Mi sono accorta però che in rete, ovunque ci sia una discussione di vegani, c'è sempre qualcuno pronto a insultare pesantemente, forse perché è più facile farlo protetti dall'anonimato. Sono rimasta sconvolta, mioddio quanto odio!! Io sono sempre stata per il "vivi e lascia vivere" (in tutti i sensi, eh eh eh) e vedere tutto questo astio mi ha davvero lasciata basita.
E comunque non molto tempo fa ho visto il video di una vlogger (sapete cos'è? Io no, fino a quel momento: praticamente una che tiene un blog... video anziché scritto!) che si lamentava di non poterne più dei continui insulti che riceve tramite messaggi dove le contestavano tutto, dall'accento, al naso grosso, alla bruttezza del suo fidanzato (!). Insomma, mi dispiace davvero pensare che per ogni cosa che uno fa c'è sempre qualcuno pronto a criticare e insultare. E che cavolo, come diceva questa ragazza, tra l'altro anche simpatica, se non ti piace quello che faccio passa oltre, non sei mica obbligato a guardare/leggere!
Insomma, vorrei solo dire che ci vuole un po' più di tolleranza, accettiamo chi è diverso da noi.
Vabbè, dopo questa introduzione alla Madre Teresa di Calcutta, passiamo alla ricetta.
Premetto che ci sono milioni di ricette in giro, nessuna che mi desse soddisfazione. Non ho tentato di fare i pancake simili a quelli americani (che peraltro non ho mai mangiato) e non sono propriamente la cosa più salutista del mondo. Ma sono buoni? Sìììììì.

Ingredienti per 8 pancakes:
70 gr di farina
70 gr di fecola
120 gr latte di cocco (non quello nella lattina, che è quasi panna, ma nelle confezioni tipo quelle del latte)
2 cucchiaini di lievito per dolci
scorza grattugiata di mezzo limone (o più, a seconda del proprio gusto)
4 cucchiai di zucchero
olio di semi di arachide

Si mescolano semplicemente tutti gli ingredienti fino a ottenere una pastella abbastanza densa (un po' più densa di quella delle crepes).
In una padella larga almeno 35 cm fare scaldare cinque o sei cucchiai di olio. Solitamente si usa meno olio, ma in questo modo vengono più buoni, considerando che comunque non ci sono grassi nell'impasto non saranno troppo unti.
Fate scendere direttamente dalla ciotola l'impasto nella padella, quando l'olio è bello caldo: si solidificherà quasi subito e smettete di versare quando otterrete una frittella di circa 10 cm di diametro. Ne potete fare quattro contemporaneamente. Appena i pancakes  cominceranno a fare le bolle, girateli con una palettina e fate cuocere qualche minuto anche sull'altro lato. Metteteli sul piatto (se volete potete passarli prima su un pezzo di carta da cucina) e irrorateli con sciroppo d'acero. Si possono mangiare anche con altre cose, tipo marmellata o nutella o miele, ma lo sciroppo d'acero è proprio la morte sua!
Il bello di questa cottura è che vengono morbidi dentro, belli gonfietti, e croccantini all'esterno. Una goduria, vi posso veramente dire che non rimpiango per niente quelli che facevo prima (non vegan).

sabato 19 settembre 2015

La Luli

Come promesso, eccomi qui a raccontarvi come sono arrivati gli ultimi due membri della famiglia gattesca. Cominciamo dalla Luli.
Quando questa primavera è venuta a mancare la Susanita, ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto prendere un altro gatto. Ma il pensiero che sarebbe ricominciata tutta la sceneggiata da parte del Principe Ereditario (Zigulì, alias il "gatto schifosamente viziato") ci ha fatto desistere: meglio lasciar perdere. Destino vuole che un giorno il Top fosse in città (in un orario inusuale e in una zona insolita) e vedesse una robina pelosa in un angolo, molto spaventata. Naturalmente ha subito cercato di avvicinarla e quella è scappata di corsa, slanciandosi in mezzo alla strada ed evitando per un pelo di essere investita. Poteva lasciarla in mezzo alla strada? Certamente no! Così, non senza fatica, riesce ad acchiapparla e... mi arriva una telefonata: "Ho trovato un gatto".
Domanda: può un gatto entrare a casa nostra e non rimanerci per sempre?
Risposta: ovviamente no!
Il grosso problema era che la Luli era veramente spaventatissima, non ci era mai capitato nessun gatto così, specialmente così giovane (aveva circa tre mesi). Così per la prima settimana abbiamo preferito tenerla chiusa nello stanzino perché temevamo che se l'avessimo fatta uscire non saremmo più riusciti a prenderla. Abbiamo messo una gabbia (lasciata aperta) dove lei si sentiva tranquilla, e pian piano siamo riusciti ad accarezzarla. Eccola i primi giorni:


Dopo circa una settimana abbiamo cominciato a lasciare la porta dello stanzino aperta e lei, dopo un paio di giorni (!) ha cominciato timidamente a mettere fuori il naso e a perlustrare la camera da letto e il bagno. Qui ha scoperto il davanzale della finestra ed è stata lì sopra praticamente per una settimana. Stranamente vi si sentiva a suo agio e si faceva avvicinare e accarezzare, cosa impensabile altrove. Eccola bella sciallata sul davanzale:



Pian piano ha cominciato ad avventurarsi fino al salone (percorrendo il pericolosissimo corridoio!!) e dopo circa tre settimane dal suo arrivo è finalmente arrivata alla porta d'ingresso. La nostra paura a questo punto era che, ritrovandosi all'aperto, non si facesse più prendere. Ma d'altra parte prima o poi avremmo dovuto rischiare ed era quel periodo in cui c'erano circa 80 gradi, almeno mattina e sera dovevo aprire un po'! Quando alla fine è uscita, saltando completamente tutta la fase di perlustrazione comune a tutti i gatti che abbiamo avuto finora, è sparita infrattandosi chissà dove e non si è più vista. Dovevamo andare a dormire e lei ancora non era rientrata, che si fa? Non aveva ancora visto lo sportellino, sarebbe rimasta chiusa fuori. Così abbiamo dormito con la porta aperta, nella speranza che rientrasse. E infatti, dopo qualche ora, quatta quatta è rientrata. Con molte difficoltà siamo riusciti a farle vedere che c'è uno sportellino e, fissando il basculante in modo che restasse aperto, ha finalmente cominciato a usarlo. Così almeno abbiamo potuto chiudere la porta!
A distanza di quasi tre mesi la situazione è questa: la Luli soffre probabilmente di un disturbo dissociativo dell'identità, ovvero è una personalità multipla! Vi spiego: in alcune situazioni, ad esempio sul letto e ora pian piano si sta estendendo anche al divano e le sedie, o mentre do da mangiare, è una micia affettuosissima che si fa accarezzare e pastrugnare per bene. Se invece è a terra (non parliamo proprio di quando è fuori casa) è inavvicinabile, scappa come se fosse arrivata il giorno prima. Per cui noi diciamo che ha due personalità, è la Lula quando è tenera, e la Luli quando è paurosa.
Non so se arriverà mai a fidarsi di noi completamente, temo che ci vorrà mooolto tempo. Comunque lei è sicuramente felice e questo è l'importante. Come diciamo noi (a tutti i nostri gatti naturalmente) ha vinto il "turista per sempre".
Ah, dimenticavo: alla fine abbiamo chiuso il basculante dello sportellino perché cominciava a fare freddo e, pur avendo tolto le calamite lei ora non lo usa più perché la spaventa! Ha però distrutto la zanzariera della finestra del bagno e così passa da lì. La notte, quando chiudiamo la finestra, lei non esce. Sarà dura...
Eccola in un momento di "svago":


Ed eccola com'è adesso (notare la coda da procione)




lunedì 14 settembre 2015

Novità sulla famiglia

Come promesso eccomi qui a raccontarvi le novità degli ultimi due anni (!).
Innanzitutto da vegetariani che eravamo, siamo diventati vegani. Quindi le prossime ricette che posterò saranno totalmente "cruelty free"! Avevo letto di molte persone che diventando vegane avevano perso peso e speravo fosse il mio caso: ebbene, una cippa! Non solo. Vuoi perché ora mi tocca sperimentare un sacco di dolci, che sono i più difficili da arrangiare in versione vegan, vuoi per il fatto che ci ha messo lo zampino la menopausa (aaargh!!), insomma, ho preso un bel po' di chiletti!! Quando mi chiedono: "Ma cosa mangiate allora?" mi viene da ridere! Vi sembro una che mangia solo due foglie di insalata?
La famiglia si è modificata nel seguente modo: Susanita (che potete vedere qui) ci ha purtroppo lasciati pochi mesi fa, per la solita maledetta malattia ai reni. Aveva sedici anni e ha fatto una splendida vita!
Strudel e Tabasco (che potete vedere qui e qui) sono diventati due bei micioni. Strudel che sembrava il più agitato dei due (ancora piccolissimo aveva imparato a usare lo sportellino ed entrava e usciva in continuazione) è il più casalingo, è sempre a portata di voce e non si allontana mai. Tabasco invece, che ci aveva messo almeno due mesi a prendere il coraggio di uscire e sembrava paurosissimo, adesso è diventato uccel di bosco (ehm, forse più gat di bosco) e si fa vedere di rado, riempie la panza e se ne va.
Lemony si è quasi trasferito dai vicini, ritenendo la nostra casa troppo caotica per i suoi gusti, a causa di quello che leggerete nelle prossime righe. Arriva solo col brutto tempo.
Zigulì è sempre il re incontrastato: viziato in modo schifoso è oltremodo infastidito da tutte le novità. Quindi figuratevi come ha patito l'arrivo degli ultimi due membri della famiglia!
Eh, sì, perché ne sono arrivati ben due! Avevamo deciso di non prendere altri gatti perché, appunto, per Zigulì è sempre un trauma, e poi comunque sono un bell'impegno, soprattutto economicamente. E invece il destino ha voluto che, a distanza di un mese uno dall'altro, ne arrivassero ben due!
Ecco la Luli (quella più grande) e Psyco!


Di loro vi parlerò nei prossimi post.
E poi c'è Chupito, ve lo ricordate? Ne avevo parlato qui e qui. Anche per lui ci sarà un post dedicato. I lavori alla casa erano praticamente finiti, vi mostrerò le piccole modifiche.
E poi c'è stata la passione (iniziata e già quasi finita) per il "perlinaggio" ossia i bijoux fatti in tessitura di perline.
E i due romanzi che ho scritto e che spero vedranno presto la luce.
Insomma, un sacco di verdura al fuoco (già, perché qui la carne non ci mette proprio piede!).
E come dice sempre il Top alla fine dei post che scrive sui forum di modellismo: Stay tuned, folks!

domenica 13 settembre 2015

Rieccomi!!

Mamma mia! Sembra impossibile che siano passati quasi due anni dal mio ultimo post. Perché ho smesso di scrivere? Beh, un po' la pigrizia, ammettiamolo. Un po' l'idea che a nessuno importasse niente di ciò che scrivevo, in fondo se volessi scrivere solo per me lo farei su un diario personale. Ma poi è capitato che alcune persone mi abbiano contattato diversamente e mi abbiano detto che era un peccato non leggermi più. E così il mio ego è stato doverosamente nutrito e ho pensato che anche se ci fosse una sola persona che legge i miei post... beh, ne varrebbe comunque la pena.
Paradossalmente poi è stata una situazione di difficoltà a farmi tornare la voglia di recuperare il blog: la famigerata legge sulla privacy e i cookies. Non so quanto ne sapete, ma da giugno è diventata obbligatoria quella fastidiosissima scritta che compare ora su ogni sito su cui navighiamo. Scoprendo che sul mio non compariva sono andata nel panico e ho rotto le balle a mezzo mondo!
Devo quindi ringraziare: Artic Swan e Mariagrazia che si sono informate per me e mi hanno dato consigli.
Giulia del sito Alterkitchen che mi ha permesso di copiare paro paro la sua informativa sulla "Cookie policy".
E soprattutto Ma e Si del blog Quelli del cucuzzolo che alla fine mi hanno pazientemente aiutata a risolvere il problema.
Dopo la ristrutturazione della casa ho deciso di rinnovare anche il blog, dandogli un aspetto un po' più semplice e chiaro. Cosa ne pensate? Pian piano aggiungerò delle novità, ad esempio il tasto per "pinnare" le foto (bruttissima parola vero? Ok, diciamo per mettere le foto su Pinterest).
Quello di oggi è solo un post di saluto, prossimamente vi informerò su tutte le novità. E in due anni ce ne sono state davvero tante.