E ora, dulcis in fundo, abbiamo cominciato i lavori di ristrutturazione della casa. Mi piacerebbe fare una specie di diario dei lavori, anche perchè, dal momento che abbiamo deciso di fare il più possibile da soli, potrà essere d'aiuto a chi volesse cimentarsi nella stessa impresa.
A lavori appena cominciati devo già dire una cosa negativa: l'impressione è che, come molte altre cose in Italia, la tendenza sia quella di voler complicare la vita a chi, giustamente, decide di fare le cose in regola, anzichè facilitarlo. Richieste varie di permessi, ogni volta corredate di relazioni di professionisti, hanno fatto sì che, ancora prima di acquistare un singolo sacco di cemento, sborsassimo già una cifra notevole. Rischiando peraltro di non poter fare le cose come piaceva a noi perchè la "paesaggistica", ente che da qualche anno stabilisce cosa è o non è conforme allo stile del territorio, riteneva che la nostra casa non fosse "adatta" allo stile del posto. Per fortuna, essendo un ampliamento di una costruzione già esistente, hanno dovuto accordare il permesso essendo peggio ancora fare una casa con due stili diversi. Ora, capisco bene che è assurdo costruire degli obbrobri moderni in contesti storici, anzi, sono la prima a indignarsi quando vedo dei paesini o borghi antichi sfigurati da costruzioni inguardabili. Ma in aperta campagna, dove di fianco a cascinali tipici della fine dell'ottocento, fanno bella mostra di sé le tipiche villette anni sessanta con profusione di cemento e rivestimenti di mattoncini paramano, trovo inaccettabile che mi contestino le finestre con l'inglesina e il colore bianco dei muri! Vogliono chiudere la stalla dopo che per decenni i buoi hanno continuato a scappare, ma come al solito lo fanno nel peggiore dei modi.
Comunque, in questo post ci sono le foto di come era la casina.
Nella quarta e nella quinta foto potete vedere com'era diventata l'edera dopo ben sedici anni. Con la morte nel cuore ho dovuto tagliarla (la cosa che mi è dispiaciuta di più!) perchè abbiamo dovuto fare uno scavo per consolidare le fondamenta del portico.
Ecco come si presenta dopo lo "scempio":
Mi sembra "nuda"!! Nella foto si vede la casetta di legno che abbiamo dovuto spostare perchè in quel punto chiuderemo e verrà una finestra. E questo è già stato un lavoro mica da ridere...
Ecco la sua nuova collocazione (e ha avuto anche una bella rinfrescata!)
Poi abbiamo cominciato, io e il Top (più il Top che io a dire il vero), a scavare con le nostre manine intorno al portico:
Susanita sta controllando i lavori...
Dopodiché, un pezzo alla volta, cerchiamo di scavare un po' anche sotto il bordo, e facciamo una gettata di cemento per creare una base più larga su cui far poggiare il tutto.
A quel punto, naturalmente, non passano che pochi secondi prima che uno dei gatti (Idefix, abbiamo poi scoperto), ci entri subito con le zampe per poi lasciare impronte ovunque. E al mattino abbiamo trovato la firma di qualcuno:
Insomma, siamo proprio all'inizio, e io naturalmente non vedo l'ora che siano già finiti.